Spesso confusa con la cataratta, si risolve in modo veloce e sicuro in ambulatorio
CATARATTA SECONDARIA: FACCIAMO CHIAREZZA
Si rende spesso necessario chiarire la differenza tra cataratta e cataratta secondaria, due condizioni frequentemente confuse.
La cataratta si forma con l’opacizzazione del cristallino, la lente naturale che abbiamo all’interno dell’occhio, che avviene con il passare degli anni.
Con l’avanzare di questo processo, il cristallino opacizzato riduce la quantità di luce che passa all’interno dell’occhio e la visione diventa annebbiata. “Il sintomo più importante che ne deriva è una progressiva perdita della vista. Inizialmente i disagi visivi sono modesti, ma con il tempo la visione diventa offuscata, aumenta la sensibilità alla luce con senso di abbagliamento, si riduce la visibilità notturna, diminuisce il contrasto delle immagini e si può avere anche una variazione della
miopia, astigmatismo o ipermetropia” afferma il Dottor Alessandro Giannone,
Oculista Chirurgo del Poliambulatorio Città di Collecchio.
“L’unica cura per la cataratta è l’intervento. Oggi l’intervento non è né doloroso né invasivo, viene eseguito in anestesia locale tramite l’applicazione di un collirio anestetico a paziente sveglio e grazie all’impiego delle tecnologie più innovative garantisce un recupero estremamente rapido” spiega il Dottor Giannone.
“Durante l’intervento il cristallino opacizzato che è contenuto all’interno di una capsula viene frammentato mediante un sofisticato strumento ad ultrasuoni e
quindi aspirato. Al suo posto viene inserita una lente intraoculare detta anche cristallino artificiale o IOL (Intra Ocular Lens). La scelta da parte dello specialista della lente intraoculare più adatta a ciascun occhio è fondamentale per il buon risultato dell’intervento. Il recupero visivo avviene dopo pochi giorni dall’operazione.
PREVENZIONE E SALUTE
Quando compare la cataratta secondaria?
“Nel caso di presenza concomitante di cataratta ed altre patologie oculari come glaucoma, miopia, ipermetropia e astigmatismo avviene spesso che l’intervento permette di migliorare entrambi i disturbi. Dopo un tempo variabile che va da alcuni mesi a 5-6 anni dopo l’intervento, la capsula che contiene il cristallino artificiale si può opacizzare ed insorge così la cosiddetta “cataratta secondaria” (che solitamente nei soggetti giovani compare prima che nei soggetti anziani). Il paziente si accorge di tale disturbo in quanto la vista peggiora nuovamente come prima dell’intervento creando spesso preoccupazione” spiega il Dottor Giannone.
IL CONSIGLIO DELLO SPECIALISTA
La capsulotomia Yag Laser
“Raccomando ai pazienti che dopo l’intervento di cataratta, ripresentassero le stesse difficoltà visive di rivolgersi al Chirurgo Oculista per permettergli di diagnosticare tempestivamente la presenza di un’eventuale cataratta secondaria o altre patologie oculari che possono avere disturbi simili della vista” consiglia il Dottor Giannone. “La cataratta secondaria si risolve definitivamente con la Capsulotomia Yag Laser, un trattamento laser ambulatoriale. Non occorre entrare in sala operatoria, il trattamento dura pochi minuti, è assolutamente indolore e il paziente ricomincia a vedere bene dopo poche ore. Per qualche giorno è normale la visione di “corpi mobili” detti anche “mosche volanti” che si muovono all’interno dell’occhio.
A VOI LA PAROLA
Domanda della Sig.ra Anna da Parma
Spesso sento parlare di “pulizia del cristallino” dopo un intervento di cataratta: che cos’è? Di cosa si tratta?
Risponde il Dott. Alessandro Giannone, Oculista Chirurgo del Poliambulatorio Città di Collecchio
Quella che in gergo viene chiamata la “pulizia del cristallino” non è altro che il trattamento laser della cataratta secondaria altrimenti detto Capsulotomia Yag-Laser che si esegue in ambulatorio, non richiede una sala operatoria, dura pochi minuti, è assolutamente indolore e prevede un recupero rapidissimo.
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