Ringiovanimento e valorizzazione del volto sono gli effetti più desiderati
Differenze tra botox e filler La scelta del trattamento
Oggi botulino e filler sono diventati tra i trattamenti estetici non invasivi più richiesti; inizialmente demonizzati, se eseguiti nella maniera corretta permettono di ottenere risultati molto naturali e soddisfacenti al fine di attenuare le rughe, rimpolpare le zone svuotate, dare maggior volume alle labbra e definire le linee del viso. Ad ogni modo, la biorivitalizzazione, che consiste nel l’iniezione di vitamine e acido ialuronico puro, permette, senza cambiare i lineamenti del viso, di nutrire la pelle, renderla luminosa e rallentare l’invecchiamento. Ma che differenza c’è tra botulino, filler e biorivitalizzazione?
“Le differenze sono notevoli – spiega la Dottoressa Giovanna Spinzo, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica del PacC – il botulino è un farmaco, mentre il filler è un dispositivo medico.” Il botulino o botox viene usato soprattutto nel terzo superiore del viso per distendere le rughe attorno agli occhi (zampe di gallina), quelle verticali tra le sopracciglia e quelle orizzontali della fronte. “Sfatiamo il mito del risultato “paralisi”: l’effetto finale è quello di rinfrescare lo sguardo e valorizzare la forma degli occhi, inoltre con una particolare tecnica iniettiva è possibile alzare la coda del sopracciglio riducendo l’effetto occhio spento.” Il risultato inizia ad essere visibile tra il quinto e il decimo giorno. La durata è stimata dai 4 ai 6 mesi. Il botulino può essere anche utilizzato nel terzo inferiore del volto per ridurre il profilo mandibolare, “nascondere” le gengive visibili della mascella (gummy-smile) o per ridurre il movimento della punta del naso quando si ride o si parla.
“I filler invece sono riempitivi” prosegue la Dott.ssa Spinzo. “Solitamente a base di acido ialuronico, sono utilizzati per donare volume in diverse zone del volto, arrotondare gli zigomi, ridurre la profondità delle pieghe nasogeniene, rimpolpare le labbra, definire il mento o l’angolo mandibolare. E possibile anche rimodellare il naso eliminando la gobbetta o sollevando la punta senza ricorrere alla chirurgia (rinofiller).
IL SEGRETO
Professionisti seri e qualificati per risultati davvero naturali
Sia botox che filler che la biorivitalizzazione assicurano risultati immediatamente visibili e si effettuano attraverso delle semplici iniezioni sottocutanee in regime ambulatoriale. Non sono affatto trattamenti dolorosi anche se si può chiedere al proprio medico di fiducia l’applicazione di crema anestetica topica.
È importante capire che molte persone, donne e anche uomini, si recano dal medico estetico o dal chirurgo plastico senza necessità di stravolgere il proprio aspetto ma semplicemente per curare sé stesse, la propria pelle e il proprio viso.
“Il segreto per non incorrere in risultati disastrosi è quello di scegliere professionisti seri e qualificati in grado di saper “dire di no” alle richieste assurde di molte pazienti. Inoltre l’utilizzo di materiali all’avanguardia e la maturazione di tecniche iniettive sempre più raffinate ci permette di raggiungere risultati davvero naturali” conclude la Dottoressa Spinzo.
IL CONSIGLIO DELLO SPECIALISTA
La biorivitalizzazione consiste in iniezioni nel derma, le famose “punturine”, di sostanze biostimolanti quali l’acido ialuronico, aminoacidi e differenti vitamine (A, B3, B5 B6, B12, C, E) con l’obiettivo di favorire la produzione di collagene, idratare in profondità la pelle e ottenere così un aspetto fresco, levigato e luminoso del viso.
A differenza del filler, l’acido ialuronico utilizzato nella biorivitalizzazione non è reticolato e ciò consente una migliore propagazione. Inoltre la biorivitalizzazione non ha un effetto riempitivo ma, come già detto, idrata la pelle e stimola la produzione di collagene e ridona elasticità ai tessuti.
Quando le creme non bastano più, ma anche a scopo preventivo, è consigliabile eseguire cicli di biorivitalizzazione almeno una volta all’anno.
A VOI LA PAROLA
Domanda della Sig.ra Antonella da Parma
«Vorrei fare un filler al viso: se non dovesse piacermi il risultato c’è un modo per tornare indietro e ripristinare la situazione iniziale o devo aspettare che passi l’effetto del trattamento?»
Risponde la Dott.ssa Giovanna Spinzo, Chirurgo Plastico del Poliambulatorio Città di Collecchio
Qualora il paziente non dovesse essere soddisfatto del risultato del filler, esiste un antidoto, un enzima chiamato “ialuronidasi” che, se iniettato, è in grado di sciogliere il prodotto in modo istantaneo.
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