È una delle più comuni cause di mal di schiena
Ernia del disco: curarla senza chirurgia
L’ernia del disco è una condizione molto dolorosa e invalidante e si verifica quando la parte gelatinosa tra le singole vertebre della colonna vertebrale fuoriesce dalla sua sede naturale e, infilandosi tra i dischi, provoca un’infiammazione dei nervi. Il problema è causato dalla rottura della parte più esterna e dura che contiene il cuscinetto gelatinoso, che può verificarsi in seguito a usura e invecchiamento, traumi o movimenti anomali.
“È una malattia che spesso tende a cronicizzarsi piuttosto che evolvere verso la guarigione” spiega il Dottor Stefano Folzani, Radiologo Interventista del Poliambulatorio Città di Collecchio. “In relazione alla gravità si parla di bulging (lieve deformazione del disco senza rotture), protrusione discale ed ernia discale. Non si può prevedere l’evoluzione di una protrusione. Se non si modificano le abitudini di vita che comportano un sovraccarico dei dischi è molto più facile che la protrusione discale diventi un’ernia con un peggioramento della sintomatologia. L’infiammazione è la causa del dolore da ernia discale: il nervo fa male quando è infiammato, non quando è compresso. Un nervo compresso ma non infiammato dà una percezione di corrente elettrica. Quando invece è infiammato alla sua origine, il dolore si può avvertire in ogni punto in cui il nervo arriva”. Il dolore può essere di diversa intensità, con formicolio o bruciore. La sensibilità tattile può essere ridotta o assente e alcune volte può presentarsi un deficit di forza. La sede dei sintomi è legata a quella dell’ernia o protrusione: lombare, cervicale o dorsale.
INNOVAZIONE NELLA TERAPIA
Con l’Ossigeno-ozonoterapia è possibile risolvere il dolore
L’Ossigeno-ozonoterapia rappresenta un valido alleato nella cura di questa patologia in quanto ha una potente azione antinfiammatoria e antidolorifica. “L’azione antinfiammatoria è dovuta al fatto che la miscela di ossigeno e ozono favorisce l’eliminazione delle sostanze mediatrici del dolore e dell’infiammazione, come istamina, serotonina, prostaglandine, ecc.” spiega il Radiologo. “La procedura consiste in infiltrazioni sottocutanee paravertebrali attraverso la tecnica intraforaminale o quella intradiscale. Eseguite entrambe sotto guida TAC per individuare il punto esatto in cui introdurre l’ago, la prima prevede l’iniezione della miscela a livello della radice del nervo spinale ed agisce direttamente sul processo infiammatorio. Nella seconda, la miscela è iniettata direttamente all’interno del disco intervertebrale per diminuire la compressione del disco stesso e ridurre il dolore. Entrambe le tecniche hanno esito positivo nell’85-90% dei casi”.
IL CONSIGLIO DELLO SPECIALISTA
Dott. Stefano Folzani
Come trattare l’ernia al disco?
“Di solito la guarigione avviene spontaneamente nell’arco di sei settimane” rassicura il Dottor Folzani. “Il medico può ridurre il dolore favorendo la guarigione senza il ricorso alla chirurgia. Il trattamento può essere dunque principalmente conservativo (riposo, fisioterapia e terapie farmacologiche), chiropratico per sbloccare le vertebre sublussate, osteopatico per ricreare lo spazio intra-articolare oppure antalgico tramite terapie peridurali o foraminali”.
A VOI LA PAROLA
Domanda del sig. Mario da Parma
«Se l’ossigeno-ozonoterapia non fosse indicata al paziente, esistono anche altri metodi non chirurgici?»
Risponde la Dott. Stefano Folzani, Radiologo Interventista del Poliambulatorio Città di Collecchio.
Sì, prima di ricorrere alla chirurgia tradizionale, esistono altre metodiche mininvasive e di grande interesse applicativo che possono essere prese in considerazione sia per la semplicità di utilizzo che per l’efficacia: la radiofrequenza gangliare e il sistema di ablazione laser del disco che non risponde alle comuni terapie.
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