Colpisce maggiormente il sesso femminile e si può presentare a qualsiasi età
Incontinenza urinaria femminile: cause e rimedi
L’incontinenza urinaria costituisce un importante problema socio-sanitario che incide pesantemente sulla qualità della vita della donna. È spesso chiamata la “malattia silenziosa” perché le donne che ne soffrono raramente ne parlano al loro medico. Eppure si tratta di una malattia molto comune che coinvolge circa 3 milioni di donne in Italia, ma che nella grande maggioranza non viene né diagnosticata né trattata.
“I motivi della predisposizione sono da ricercare nella conformazione anatomica genitale femminile” spiega la Dottoressa Patrizia Greci, Ginecologa del Poliambulatorio Città di Collecchio.
“La gravidanza e il parto sono da considerarsi tra i principali fattori di rischio perché facilitano gli stiramenti dei legamenti di sostegno della vescica. Anche la menopausa incide in modo significativo sia per la progressiva carenza di estrogeni che per il proc esso di invecchiamento dei tessuti muscolo connettivali” prosegue la Ginecologa.
“Dell’incontinenza tuttavia si possono ricercare altre cause: infezioni urinarie o vaginali, effetti secondari di alcuni farmaci, debolezza muscolare, malattie nervose ed effetti secondari di alcuni interventi chirurgici. Inoltre è dimostrato scientificamente come sia più frequente tra le persone che fumano o in sovrappeso”.
“La forma più frequente di incontinenza è quella da sforzo detta “incontinenza da stress”, cioè la perdita di urina che avviene dopo un’attività fisica, un colpo di tosse o un movimento. Meno frequente è l’incontinenza da urgenza che è preceduta da un intenso e impellente desiderio di urinare. In alcuni casi possono essere presenti entrambe le forme in modo associato (incontinenza mista)” sottolinea la Dottoressa Greci.
Come prevenire e curare l’INCONTINENZA
“Modificare lo stile di vita è sicuramente la condicio sine qua non per poter poi iniziare i trattamenti successivi. Per questo la perdita di peso, l’abolizione o la riduzione dell’assunzione di caffè o lo stop del fumo sono i primi consigli da dare alle pazienti. L’esame obiettivo pelvico è di fondamentale importanza per la valutazione anatomo funzionale del supporto degli organi pelvici. Frequente è infatti l’associazione dell’incontinenza urinaria al prolasso urogenitale. La quantificazione del prolasso viene eseguita con una corretta visita ginecologica e utilizzando una stadiazione per gradi” spiega la Dottoressa Greci. “Per la cura dell’incontinenza urinaria si possono percorrere diverse strade in funzione della causa e della gravità: si possono eseguire esercizi di riabilitazione della muscolatura pelvica, si può ricorrere alla rieducazione vescicale, all’assunzione di farmaci specifici, come la terapia estrogenica locale nelle donne in menopausa, e infine al trattamento chirurgico” conclude la Ginecologa.
IL CONSIGLIO DELLO SPECIALISTA
Dott.ssa Patrizia Greci
Cosa fare se si avvertono disturbi urinari?
“È abbastanza frequente che il ginecologo riesca a diagnosticare un disturbo urinario con strumenti relativamente semplici: un’accurata anamnesi (ovvero la storia della malattia con tutti i particolari che la donna può ricordare), una visita ginecologica con attenta esplorazione della pelvi, alcuni semplici esami di laboratorio o altri esami più complessi e sofisticati quando se ne ravvisa la necessità”, spiega la Dottoressa Greci.
A VOI LA PAROLA
Domanda della sig.ra Maria Grazia da Parma
Ho solo 35 anni. È possibile che soffra già di incontinenza urinaria?
RISPOSTA della Dott.ssa Patrizia Greci, Ginecologa del Poliambulatorio Città di Collecchio.
Viene da pensare che i problemi di incontinenza vadano di pari passo con l’età, ma non è così. Qualsiasi donna potrebbe essere soggetta a perdite di urina e nel 20% dei casi i disturbi compaiono addirittura prima dei 30 anni per cui è sicuramente indicata una visita ginecologica o uro-ginecologica.
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