
Grazie alla medicina personalizzata si tratterà con terapie costruite sul paziente
Linfoma non Hodgkin: sintomi, diagnosi e terapie
l linfoma non Hodgkin è un tumore che si sviluppa dai linfociti. La causa è sconosciuta, ma sono noti è sconosciuta, ma sono noti alcuni fattori che possono aumentare il rischio di ammalarsi: immunodepressione, infezioni virali e pesticidi. Non sono purtroppo note modalità per prevenire in modo specifico l’insorgenza del linfoma non Hodgkin” spiega il Professor Stefano Sacchi, Ematologo ed Oncoematologo del Poliambulatorio Città di Collecchio.
“È di fondamentale importanza una diagnosi precoce ed accurata” continua l’ematologo. “Innanzitutto va eseguito un accurato esame obiettivo: l’ingrossamento non dolente dei linfonodi di collo, ascelle o inguine è spesso l’unico segno di linfoma non Hodgkin agli stadi iniziali. Vengono quindi eseguite le analisi del sangue e delle urine, ma il primo vero passo per la diagnosi di linfoma non Hodgkin è la biopsia, che arriva a stabilirne anche il sottogruppo di appartenenza. Il linfoma non Hodgkin è classificato in circa 30 tipi diversi, sulla base di numerosi fattori, tra cui la derivazione del tumore dai linfociti B o dai linfociti T, le dimensioni e le modificazioni genetiche dei linfociti, le modalità di aggregazione delle cellule tumorali e il loro tasso di crescita. Successivamente vengono prescritte radiografie, TC e Risonanze Magnetiche allo scopo di valutare l’estensione della malattia ai vari organi e tessuti”. Al termine di queste indagini al linfoma viene attribuito uno stadio da I a IV in base al numero di sedi infiltrate. I trattamenti solitamente utilizzati includono sola osservazione, immunoterapia, chemioterapia, radioterapia e trapianto di cellule staminali. “Recentemente è stata introdotta la terapia CAR-T (Car-T cells), che rappresenta una strategia rivoluzionaria utilizzata solo nei pazienti refrattari o plurirecidivi” annuncia il Professor Sacchi. La scelta della terapia dipende dal tipo e dallo stadio del linfoma, dall’età del paziente e dal suo stato di salute generale.
INNOVAZIONE NELLE TERAPIE
Linfoma a grandi cellule B: in arrivo terapie personalizzate
Il linfoma diffuso a grandi cellule B è il tipo di linfoma non Hodgkin più comune: il 30% circa di tutti i casi. Il trattamento più utilizzato è l’immuno-chemioterapia (R-CHOP) efficace nel 60% circa dei pazienti. Il restante 40% o è refrattario al
trattamento o recidiva rapidamente. Questi pazienti vanno individuati alla diagnosi per indirizzarli da subito verso terapie basate sulla conoscenza delle specifiche alterazioni biomolecolari che caratterizzano il loro linfoma. Questo tipo di approccio è definito terapia personalizzata ed è basato sulle terapie mirate. Per poter applicare queste terapie è necessario conoscere a fondo, oltre ai dati clinici del paziente, anche le alterazioni dei geni e delle proteine da questi codificati. Alle vecchie indispensabili tecniche (colorazioni in immunoisto-chimica, FISH) oggi si sono aggiunte GEP (analisi dell’espressione genica) e NGS (sequenziamento di nuova generazione). In particolare l’analisi dell’espressione delle proteine dei geni MYC e BCL2 individua pazienti a maggior rischio che necessitano di terapie più aggressive.

IL CONSIGLIO DELLO SPECIALISTA
Dottor Stefano Sacchi
Non trascurare segni e sintomi!
Oltre all’ingrossamento non dolente dei linfonodi di collo, ascelle o inguine, i sintomi in genere sono aspecifici. A seconda della sede di insorgenza della malattia, quelli più comuni includono:
– febbre
– sudorazione notturna
– spossatezza
– perdita di peso
– dolore o gonfiore addominale
– prurito persistente
– dolore toracico
– tosse o difficoltà respiratoria.

A VOI LA PAROLA
Domanda della Signora Chiara da Parma
«La terapia è la stessa per tutti i pazienti a cui viene diagnosticato il linfoma non Hodgkin?»
Risposta del Professor Stefano Sacchi, Ematologo e Oncoematologo del PacC di Collecchio
No, mentre prima tutti i tumori venivano trattati con terapie simili per bloccarne la crescita, con il tempo ci si è accorti che hanno caratteristiche cliniche differenti e cambiano da un paziente all’altro. Da queste scoperte nasce la medicina personalizzata costruita su misura per il malato che consentirà di studiare terapie specifiche.
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