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MACULOPATIA: L’IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI PRECOCE

La degenerazione maculare senile è una malattia retinica che provoca un’alterazione e una riduzione della funzionalità della macula, l’area centrale della retina ed è caratterizzata dalla perdita progressiva della visione centrale.

Due sono le forme di questa patologia: una detta atrofica (o secca) che ha una progressione lenta, ma inarrestabile ed una seconda forma, quella umida (o essudativa), che ha una minore frequenza (circa il 20% dei casi) e contro la quale la ricerca ha raggiunto obiettivi terapeutici efficaci -afferma il Dott. Alessandro Giannone, Oculista Chirurgo del PacC.

La degenerazione maculare atrofica è legata ad un processo degenerativo dovuto all’accumulo di lipidi e detriti cellulari negli strati profondi della retina a causa di un’alterazione del metabolismo. La conseguenza è una sofferenza cronica dei fotorecettori (le cellule retiniche deputate alla visione) che vanno incontro ad un danno irreversibile; risulta bilaterale nella maggior parte dei casi e generalmente tende a progredire.

La maculopatia essudativa o umida è meno frequente, ma più aggressiva e ad evoluzione più rapida. È caratterizzata dalla presenza di nuovi vasi sanguigni retinici in sede maculare (centro della retina), che possono portare alla formazione di una cicatrice con gravi conseguenze sulla visione.

 

L’IMPORTANZA DELL’ OCT

L’OCT (Tomografia a Coerenza Ottica) è un esame che permette di visualizzare con altissima definizione i singoli strati della retina, della macula, del nervo ottico e della cornea. Questa tecnica ha avuto in pochi anni un enorme sviluppo, tanto da essere diventata ormai un’indagine fondamentale per la diagnosi precoce ed il monitoraggio di molte malattie oculari tra cui la degenerazione maculare senile, l’edema maculare (soprattutto nella retinopatia diabetica), nella stadiazione dei fori maculari e nei controlli dopo interventi di vitrectomia o cataratta. Un altro importante campo di applicazione è il glaucoma dove risulta essere indispensabile per la valutazione dell’eventuale danno a carico delle fibre del nervo ottico. È un esame rapido che non necessita di dover dilatare la pupilla e che eseguo piuttosto frequentemente nei pazienti che visito ed opero di cataratta e chirurgia refrattiva – afferma il dott. Giannone.

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IL CONSIGLIO DELLO SPECIALISTA

Dottor Alessandro Giannone
Nei paesi industrializzati la maculopatia rappresenta la principale causa di perdita della visione centrale dopo i 55 anni, causando il 40% dei casi di cecità secondo l’OMS e la sua frequenza aumenta con l’allungamento della vita media – sostiene il Dott. Giannone.
Per la degenerazione maculare atrofica attualmente non esistono terapie, anche se per controllare la malattia e cercare di rallentarne l’evoluzione è indicata una terapia di “supporto” a base di integratori specifici da assumere per via orale.
Il trattamento di elezione per la malattia nella sua forma umida è rappresentato da iniezioni intravitreali di farmaci anti-VEGF, che agiscono inibendo la proliferazione dei nuovi vasi sanguigni all’interno della retina ed arginando la perdita di fluido retinico.
Una diagnosi tempestiva è fondamentale per limitare il più possibile i danni funzionali permanenti – sottolinea il Dott. Giannone. Il paziente deve recarsi il prima possibile dall’Oculista nel caso in cui riscontri l’insorgenza di sintomi visivi quali: calo della vista, visione distorta o comparsa di macchie al centro dell’area visiva.

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A VOI LA PAROLA

Domanda della Sig.ra Annamaria da Parma
La maculopatia colpisce tutti indistintamente?
Risponde il Dott. Alessandro Giannone, Oculista Chirurgo del PacC
È più frequente negli uomini, soprattutto se hanno uno stile di vita errato (fumo, alcol, vita sedentaria, obesità). A rischio sono anche le persone che hanno una familiarità per tale patologia.

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