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Una procedura fondamentale nel prevenire il tumore della cervice uterina

Colposcopia: a cosa serve e quando si esegue?

La colposcopia è un esame che riveste notevole importanza nel programma di prevenzione del Tumore della Cervice Uterina. Si esegue per valutare le eventuali anomalie delle cellule del collo dell’utero in seguito ad un Pap Test positivo.

“Come esame è un controllo simile alla visita ginecologica e avviene tramite un Colposcopio, uno strumento che non viene inserito all’interno della vagina, ma che serve ad illuminare il collo dell’utero e a vederlo ingrandito. Il medico inoltre applica due reagenti (Acido Acetico e Soluzione Iodata) per valutare se vi sono delle modificazioni delle cellule, nel qual caso si fa una Biopsia, cioè un piccolo prelievo di tessuto della cervice che non prevede comunque anestesia” spiega la Dottoressa Patrizia Greci, Ginecologa del Poliambulatorio Città di Collecchio.

Per effettuare la colposcopia non occorre alcuna preparazione particolare, bisogna solo sapere che non può essere eseguita durante il ciclo mestruale. Inoltre, nelle 24 ore precedenti l’esame, occorre evitare del tutto rapporti sessuali così come l’uso di tamponi, pessari, creme o irrigazioni vaginali.

La durata dell’esame è solitamente inferiore ai 30 minuti. L’esame in sé è indolore. Si può avvertire solo un lieve fastidio e sanguinamento se viene effettuata la biopsia.

“Nell’ambito delle lesioni cervicali la colposcopia rappresenta l’esame diagnostico per eccellenza, poiché permette in via ambulatoriale l’identificazione di aree sospette di tipo neoplastico su cui effettuare un prelievo bioptico da inviare allo studio anatomopatologico. Quest’ultimo è l’unico esame che, nella maggior parte dei casi, permette la diagnosi certa della patologia sospettata” aggiunge la Ginecologa del Poliambulatorio Città di Collecchio.

Quando necessario, la colposcopia può essere eseguita anche in gravidanza. L’obiettivo primario in questo caso è quello di escludere una malattia invasiva per cui, nel caso esista questo sospetto, la donna deve essere sottoposta, come al di fuori della gravidanza, a biopsia cervicale.

 

SALUTE E BENESSERE

L’indicazione all’esame va ben oltre alla mera accurata valutazione della cervice, consentendo di esaminare e controllare sia il settore vulvare che quello vaginale, e di conseguenza di ampliare le capacità diagnostiche alle numerose problematiche che coinvolgono questi distretti.

“Le nuove classificazioni, la più adeguata comprensione della storia naturale dell’infezione da HPV, come pure le mutate strategie di screening, hanno portato alla necessità di ridisegnare completamente il ruolo del colposcopista. Nell’attività clinica quotidiana l’esperto di patologia del tratto genitale inferiore si trova a doversi confrontare con situazioni che richiedono non solo competenza specifica, ma anche e soprattutto capacità di personalizzare le scelte, adattandole al singolo caso con la finalità di ottenere la massima aderenza al follow up (controllo periodico), senza creare inutili allarmismi” spiega la Dottoressa Greci.

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IL CONSIGLIO DELLO SPECIALISTA

Dottoressa  Patrizia Greci
Quando eseguire una colposcopia?

  • Al riscontro di anomalie cellulari al pap test
  • Al riscontro di formazioni cervicali macroscopicamente o chiaramente evidenziabili (identificate durante una visita ginecologica)
  • In presenza di sanguinamento genitale di origine non identificabile
  • In presenza di lesioni vulvari e/o vaginali da infezione da HPV
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A VOI LA PAROLA

“Dottoressa, ho eseguito un Pap Test all’inizio della gravidanza che è risultato positivo. È possibile fare la colposcopia anche in gravidanza o devo rimandare a dopo il parto?”

La colposcopia in gravidanza deve essere eseguita da operatori esperti in grado di distinguere i quadri colposcopici patologici da quelli fisiologici indotti dalla gravidanza. La donna con Pap Test positivo deve essere sottoposta a colposcopia quanto prima, nel primo trimestre e non oltre la 20° settimana.

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